ASSEMBLEA ASSOMAC: DISCORSO DEL PRESIDENTE

29 May 2018

Sono preoccupata… mi è stato fatto notare, che quando c'è l'assemblea Assomac, succede sempre qualcosa (anche spostando le date...) 2 anni fa la Brexit, a dicembre il Referendum e la caduta del Governo Renzi ed oggi il nuovo Governo…

Carissimi soci, gentili ospiti,

Ringrazio tutti Voi per essere qui con noi all’incontro annuale dell’assemblea un momento importante per la vita associativa che segna l’occasione per fare un bilancio di quanto realizzato in questo anno e al tempo stesso vuole offrire spunti di riflessione per il nostro lavoro e per i nostri progetti futuri.

Ringrazio fin da ora il professor Raffaele Secchi che dopo la mia relazione interverrà sul tema l'azienda che vorrei per delineare alcuni punti strategici, che ciascuno di noi potrà declinare e calare nella propria realtà aziendale.

Anche questo è parte del ruolo della associazione!

Vorrei intanto condividere alcune considerazioni e alcuni punti chiave che hanno caratterizzato l’attività associativa di questo anno. Un anno complesso sotto molti punti di vista, un anno di grandi cambiamenti ancora una volta e, in alcuni casi, di considerevoli instabilità ma anche di successi e soddisfazioni per quanto riguarda Assomac.

Protezionismi, Tensioni Politiche… Da una parte il rischio di un mondo diviso in blocchi che si fronteggiano con la conseguenza di diminuire le loro capacità di dialogo e commerci. Dall’altra Territori dove alberga il conflitto geopolitico, non ultima la situazione controversa in Iran di cui è arduo prevedere uno sbocco.

Sul fronte nazionale non siamo in grado di prevedere cosa potrà fare il nuovo Governo. Senza entrare nel merito politico, auspichiamo che siano preservate le istanze del sistema imprenditoriale, che questo Paese possa continuare a essere un Paese a vocazione industriale e leader nelle esportazioni. Un Paese nel quale le aziende possano essere sostenute da una Politica Industriale seria che favorisca la ricerca e l’innovazione dei processi e dei prodotti, come “Industria 4.0” che ha permesso di rilanciare il mercato interno, tenendo alto il valore del made in Italy nel mondo.

Le nostre imprese cambiano così come cambia il profilo dello scenario internazionale.

Il 2017, per l’Italia, è stato un anno positivo.

Anche noi abbiamo chiuso l’anno bene, con una crescita media del 10%, ma avvertiamo la sensazione di un certo rallentamento dopo cinque anni di continui incrementi.

Potrebbe trattarsi di un calo fisiologico, alla luce degli alti tassi di crescita registrati negli ultimi anni, oppure, più in generale, di una reazione alla situazione di incertezza a livello internazionale, in relazione alle politiche protezionistiche minacciate o messe in atto da alcuni Paesi.

Politiche protezionistiche che potrebbero portare a gravi ripercussioni sull’Italia che è tra i principali Paesi esportatori al mondo. Gravi ripercussioni anche per noi che esportiamo quasi il 75% delle nostre produzioni.

Il Manifesto 2018 di Confindustria sulla responsabilità sociale d’impresa e lo sviluppo sostenibile conferma l’importanza dei temi ambientali e sociali e la loro integrazione nelle scelte strategiche e gestionali per l’impresa che vuole crescere e competere sui mercati internazionali.

Assomac ha già iniziato, lanciando il progetto “Supplier of Sustainable Technologies”, un percorso che si integra ai temi del Manifesto e che non vuole limitarsi alla sola “Targa Verde“. A oggi la Targa Verde si è concentrata sulle emissioni di Co2 e il passaggio successivo dovrà porre attenzione all’ ottimizzazione dei consumi come l’acqua o alle sicurezze per gli utilizzatori. Proprio in occasione di Simac Tanning Tech, è stato presentato ufficialmente questo progetto e la presentazione delle prime Targhe Verdi. Iniziativa che si è ripetuta durante la fiera di APLF 2018 di Hong Kong, che ha suscitato interesse soprattutto tra i brand più sensibili a tutto ciò che ruota intorno ai temi della sostenibilità.

Seguendo questa direzione diventa strategico per Assomac sviluppare e muovere quanto abbiamo già attuato.

Le innovazioni tecnologiche nel quadro Industry 4.0 sono di fatto un ponte strutturale necessario al cambiamento del modello di sviluppo in ottica sostenibile in cui le cui parole chiave sono: automazione di processo, robotica e macchine intelligenti capaci di comunicare tra loro (MachineToMachine) e di interfacciarsi con semplicità a sistemi di supervisione.

Sono questi certamente gli elementi fondanti dei futuri modelli di produzione con cui dovremo confrontarci. Industria 4.0 non è un progetto ambizioso, un è il punto di partenza. Una realtà dalla quale non possiamo prescindere non solo nella realizzazione delle nostre macchine in funzione delle richieste del mercato ma anche nella modalità con cui andiamo a organizzare le nostre fabbriche, i nostri sistemi produttivi e gestionali. Dobbiamo essere virtuosi tanto quanto lo sono i nostri prodotti. Dobbiamo lavorare per rendere sempre più efficienti le fabbriche e per formare le nostre risorse umane a tutti i livelli.

Delle nostre capacità abbiamo certamente dato prova nell’ultima edizione di Simac Tanning Tech una fiera che non solo per i numeri ma anche per la qualità della sua offerta è considerata come l’occasione strategica di scenario della tecnologia della filiera pelle calzature.

Mi piace sottolineare alcuni numeri mentre vedete scorrere dietro di me le immagini.

Simac Tanning Tech ha chiuso l’edizione 2018 con un aumento di visitatori: l’affluenza in fiera è andata oltre le più ottimistiche previsioni, registrando un +18% rispetto all’edizione 2017, che già era stata un’edizione di successo. Altro dato da rilevare è che i visitatori stranieri rappresentano ormai il 49% dell'affluenza, contribuendo così a rendere ancora più internazionale l’evento.

Gli aumenti hanno interessato anche lo spazio espositivo, cresciuto del 20% rispetto allo scorso anno.

Con l’obiettivo di dare continuità a Simac Tanning Tech e al suo valore di fiera globale, anche quest’anno abbiamo realizzato servizi fotografici e video dedicati a ciascun espositore, pubblicati online sul sito web ufficiale della fiera. Un’opportunità di visibilità importante: nell’ultimo anno, le pagine del sito ufficiale della manifestazione sono state visualizzate più di 250.000 volte da 150 Paesi diversi. Quindi per noi aziende partecipare a Simac Tanning Tech è un investimento in visibilità che dura tutto l’anno.

Il 2018 è stato anche l’anno in cui abbiamo lanciato la nostra prima App, scaricabile gratuitamente sia su GooglePlay (Android) che AppleStore (iOS).

L’App ha permesso, direttamente sul proprio smartphone, la ricerca e la consultazione degli espositori. Uno strumento in più per facilitare l’incontro tra domanda e offerta in fiera.

Parte del successo della manifestazione lo dobbiamo anche al grande sostegno che abbiamo ricevuto da MiSE e ICE-Agenzia. Anche quest’anno sono state accolte in fiera 20 delegazioni estere, per un totale di oltre 160 operatori di settore.

La manifestazione risulta, così, una fiera realmente internazionale, oltre che un punto di riferimento privilegiato per scoprire le ultime novità tecnologiche presenti sul mercato.

Se Simac Tanning Tech ha portato a Milano i nostri clienti internazionali non meno importante e fitta è stata l’attività di promozione in giro per il mondo. E anche qui voglio ringraziare il Ministero dello Sviluppo Economico e a ICE-Agenzia, che ci hanno accompagnati nello svolgimento delle intense attività promozionali della nostra Associazione, con le quali abbiamo raggiunto risultati concreti in mercati importanti. In proposito voglio in particolare ringraziare il Ministro uscente Carlo Calenda e il Sottosegretario uscente Ivan Scalfarotto per l’impegno e la professionalità che hanno profuso in questi anni per sostenere anche il nostro settore sui mercati internazionali. Per essere stati al nostro fianco sempre.

Auspico, ma non credo- spero di essere smentita, che il nuovo Governo possa continuare sul solco tracciato dai predecessori sia in termini di disponibilità finanziarie a sostegno dell’industria italiana sia in termini di qualità degli strumenti finanziari; e qui mi riferisco in particolare al sostegno dato negli ultimi quattro anni alle Fiere internazionali virtuose, tra cui anche Simac Tanning Tech. Non avremmo potuto promuovere meglio la nostra fiera senza questo sostegno e i risultati positivi sono stati palesi.

Un doveroso ringraziamento va poi ai dirigenti e ai funzionari del Ministero dello Sviluppo Economico e di ICE Agenzia.

Con una breve scheda video ripercorriamo alcune delle tappe strategiche della nostra attività internazionale.

Mi preme sottolineare che tutte le attività che abbiamo potuto svolgere in tema di promozione internazionale sono state realizzate da Pisie in collaborazione con Acimit.

Ho accennato prima al tema della formazione. Nell’ambito dell’attività formativa, è stato messo a punto per Assomac New Generation un programma di formazione manageriale 4.0, nell’ottica di formare le nuove generazioni e dotarle delle capacità necessarie per affrontare le sfide del domani e rimanere competitivi sullo scenario internazionale, soprattutto grazie a competenze che afferiscono alla sfera digitale.

L’obiettivo è creare un’interazione diretta con esperti di management, consulenti di direzione e digitalexperts di aziende che operano già in ottica 4.0 e start-up. Il tutto senza trascurare le cosiddette soft skills, ossia quelle relative alle capacità di networking, abilità comunicative e capacità di visione del futuro.

In sostanza, abbiamo creato una vera e propria Academy, la “AssoMacademy 4.0”, con programmi formativi integrati, ossia comprensivi di percorsi taylor made creati sulla base di interviste e survey, formazione di gruppo e sviluppo di progetti innovativi. Il tutto con la collaborazione attiva e proattiva dei partecipanti, in modo da avere soluzioni sempre più aderenti e coerenti alle effettive esigenze imprenditoriali di ciascuno.

Siamo membri di Federmacchine (la cui Assemblea si terrà il 17 luglio), la Federazione che raggruppa 13 Associazioni dei costruttori italiani di Beni Strumentali, fin dalla sua fondazione e ne condividiamo, partecipandovi attivamente, le sue finalità.

Al di là delle varie attività, in cui siete stati coinvolti svolte vorrei evidenziare soprattutto il ruolo di Federmacchine, a partire dal Presidente Dott. Sandro Salmoiraghi, che ringrazio, nel “far sentire” la voce della meccanica strumentale in sede Confindustria e con le varie Istituzioni italiane ed internazionali, governative e non.

Per fare rete con le Istituzioni formative internazionali, abbiamo preso parte, nell’ambito di un’iniziativa di Federmacchine all’Italian Technology Award, ideata per promuovere la formazione tecnica sui macchinari italiani presso gli studenti delle Università estere, che per Assomac sono state Russia e Vietnam.

Mi avvio così verso le conclusioni prima di passare la parola al professor Secchi.

Assomac, come potete vedere e come molti sanno perché protagonisti delle tante attività, non si è adagiata. Anzi, Assomac è una associazione percepita come viva e molto dinamica. Continuiamo sulla strada del confronto con la base associativa a lavorare e a progettare azioni che possano essere di supporto alle nostre imprese, ringrazio per questo tutto lo staff Assomac.

Il nostro impegno deve essere quello di continuare ad accompagnare le imprese nei cambiamenti.

Sappiamo che non possiamo esimerci dal cambiamento, che è perpetuo.

E' nel nostro DNA di imprenditori affrantarlo , gestirlo e se possibile anticiparlo!

Da soli però non ce la faremo mai, per questo, come dicevo anche lo scorso anno, abbiamo bisogno di un Sistema Paese che ci aiuti a capire, a resistere, ma soprattutto ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte.

Lo ripeto ancora: non abbiamo bisogno di favori, abbiamo bisogno di un sistema politico che sia in grado di supportare l’industria con meccanismi semplici, snelli ed efficaci. Abbiamo bisogno di una politica che guardi ai giovani come vera risorsa e investa sul futuro e non sul passato. Che investa sull’industria anziché sulla sussistenza. Abbiamo bisogno di una politica forte come ha sottolineato il presidente di Confindustria Boccia, nell’ultima relazione, per un'industria forte! ma soprattutto abbiamo bisogno di una politica industriale che creda nelle aziende quale principale fonte di sviluppo e di benessere per il paese.

Ecco perché sono preoccupata… nel “ contratto di Governo” non si parla di impresa e le uniche 2 eccezioni sono al negativo (Ilva e Tav).

Essere competitivi sul mercato, saper cogliere le repentine trasformazioni, individuare il problema prima di risolverlo. È la nostra natura di imprenditori che ci impone di lavorare in questo modo.

Mai subire ma sempre precedere e, quand’anche non riuscissimo a prevenire, saper entrare nel “cuore della tempesta”, sviluppare la capacità di resilienza a piegarsi davanti alle difficoltà ma non cedere e trovare nuove soluzioni.

Il nostro settore è testimone anche di un nuovo atteggiamento che proviene da mondi esterni e ne è testimonianza l’ingresso di un fondo americano in una delle nostre imprese di eccellenza. Evento che forse due tre anni fa non avremmo immaginato. È questo un dato di fatto, un processo che nel settore moda è già avanzato e che nel nostro comparto è nuovo, ma deve far capire quali possono essere le opportunità di crescita e di innovazione derivanti dalle nuove attenzione del mondo finanziario verso il nostro settore.

Ho iniziato il mio percorso come presidente evidenziando la necessità di interloquire con la filiera, abbiamo avuto l’aiuto della politica e abbiamo puntato all’innovazione tecnologica con la 4.0, abbiamo guardato cosa stava succedendo nel mondo e abbiamo realizzato la ricerca, oggi parliamo a Noi alle nostre imprese ed ecco perché abbiamo scelto il tema l'azienda che vorrei.

Come si possono sviluppare i nuovi modelli organizzativi e la differente gestione dei processi produttivi e delle risorse umane?

Il tema della formazione è fondamentale e deve essere avvrontata in maniera strutturale.

Fare formazione per crescere insieme alle nostre imprese. Lascio quindi la parola al professor Secchi.

More news